Parole che denunciano
Da Lettera a una professoressa di Don Milani a Storia di un giudice di Gianrico Carofiglio, i libri civili affrontano la realtà senza maschere. Sono storie che nascono dal desiderio di capire e di reagire, di raccontare il mondo non per consolarlo, ma per trasformarlo.
Giustizia e umanità
La narrativa civile non è solo denuncia, ma anche empatia. Scrittori come Erri De Luca o Dacia Maraini mostrano che dietro ogni ingiustizia c’è una persona, un volto, un dolore. La parola diventa così atto politico e umano allo stesso tempo, ponte tra esperienza e responsabilità.
Le voci del presente
Oggi la narrativa civile si rinnova con nuovi temi: l’ambiente, i diritti delle donne, le migrazioni. Autori come Igiaba Scego e Francesca Mannocchi trasformano l’attualità in racconto, restituendo complessità a ciò che troppo spesso viene semplificato.
Leggere per comprendere
Ogni libro civile è un invito a partecipare, a non restare indifferenti. Leggere significa prendere posizione, sviluppare consapevolezza, trasformare la lettura in azione. Perché la giustizia, come la letteratura, nasce dalla capacità di mettersi nei panni degli altri.

