Tutto è comunicazione: lo è il dialogare, l’esporre un progetto in pubblico o il riuscire a trasmettere a qualcuno una propria idea.
Lo è anche raccontare se stessi e la propria attività, lo è raccontare un progetto o un brand.
Manager, imprenditori, uomini di Governo, sindacalisti o politici, prima o poi, denunciano di avere problemi di comunicazione.
La parola e il concetto di comunicazione sono il “passe-partout” del nostro tempo. Perché nelle società moderne la comunicazione è diventata cosi importante?
In questi anni – e sempre di più dall’esplosione del ruolo del media radiotelevisivi e di Internet – ci si è resi conto che, accanto al potere politico e a quello economico, esiste un potere altrettanto determinante, quello simbolico, esercitato dalle Istituzioni politiche, religiose, educative, culturali e, massimamente, dal sistema dei media con tutti i suoi addendi, pubblicità in testa. La comunicazione è il “cemento” delle culture e delle identità, individuali e collettive.
È LO STRUMENTO ESSENZIALE DEL “POTERE SIMBOLICO”.
La Radio, in particolare, crea un canale comunicativo insostituibile e si rivolge a un pubblico vastissimo: un’ottima palestra per chi, con esperienza o per la prima volta, si rivolge al mondo della comunicazione e del giornalismo.
Da queste premesse, nasce l’Executive Master in Giornalismo Radiofonico 5.0 e Comunicazione Territoriale, promosso dall’Istituto Armando Curcio, in collaborazione con il Centro di Ricerca e Sperimentazione Metaculturale, nato con lo scopo di promuovere modelli culturali innovativi, capaci di integrare gli strumenti della sociologia con quelli della psicopedagogia e della produzione artistica, e Regional Radio, storica emittente che trasmette in Onde medie e sul Web, il cui Palinsesto variegato riserva molto spazio ai programmi di servizio e di pubblica utilità, ma anche ad artisti emergenti, racconti di viaggi, spettacolo, storia della musica, salute ed ecologia.