Il celebre romanzo di Daniel Defoe, Robinson Crusoe, è arrivato a spegnere ben 300 candeline. Pubblicato il 25 aprile 1719, è il capostipite di tutti i romanzi d’avventura; protagonista di tantissime rivisitazioni e interpretazioni, ma anche di eventi e collezioni uniche.
Una delle tante curiosità riguardanti Robinson Crusoe è proprio l’esistenza di un’isola che porta questo nome. Siamo alle Fernández, arcipelago vulcanico dell’Oceano Pacifico situato a 670 chilometri ad ovest della Costa del Cile. Scoperto dal navigatore spagnolo Juan Fernández il 22 novembre del 1574, oggi è bene protetto dall’Unesco.
Fino al 1966 l’isola principale si chiamava Más a Tierra o Aguas Buenas, poi ha preso il nome di Isola di Robinson Crusoe. Questo perché nel 1704, unico superstite da un naufragio, vi approdò il marinaio Alexander Selkirk la cui storia ispirò il celebre romanzo di Daniel Defoe. E proprio a Selkirk, sempre nel 1966, è stata intitolata la seconda isola dell’arcipelago, prima nota come Más Afuera. L’unica abitata è la Robinson Crusoe.
A dare una svolta realistica a una storia che si credeva inventata è stato un articolo pubblicato sulla rivista Post-Mediaeval Archaelogy e riportato da Science Daily. Si parla della scoperta fatta da archeologi di resti di un accampamento che farebbero supporre che nell’isola ci fosse stata una presenza europea. Cos’ha convinto gli specialisti? «L’evidenza più schiacciante è che abbiamo trovato un pezzo di rame che faceva parte di un sestante, uno strumento compatibile con il fatto che Selkirk era un navigatore e anche il capitano Rogers scrive nelle sue memorie che la persona da lui trovata aveva strumenti matematici».
Altra curiosità da menzionare sul romanzo di Defoe riguarda una magica biblioteca situata in Svizzera. Difatti in un paesino chiamato Rapperswill, sul lago di Zurigo, possiamo trovare un museo che ospita una collezione unica del nostro Robinson Crusoe.
Il Kunst(Zeug)Haus di Rapperswil-Jona è un vivace centro di arte contemporanea. Mostre temporanee illustrano le creazioni di artisti svizzeri di oggi e degli ultimi decenni. Pittura, installazioni, fotografia: qui si trovano tutte le tecniche.
Tra i capolavori attualmente oggetto della straordinaria collezione del museo, è possibile ammirare la Robinson-Bibliothek. Un piccolo tesoro che ospita circa quattromila Robinsonaden, letteralmente robinsonate. Libri in tutte le lingue e variazioni, giochi, disegni, film.
La stanza sembra una vera isola di pace. Con tre scaffali pieni di libri, un muro con un grande acquarello di una foresta tropicale di Claude Sandoz intitolato “Golden Rain”; quattro sedie di tubo di metallo e un grande tavolo di legno donato dall’ospizio Gotthard. La maggior parte dei volumi proviene dalla collezione privata di Peter Bosshard, avvocato e collezionista d’arte, che ha ereditato la passione per il collezionismo da suo padre; libraio e antiquario, collezionava libri per bambini. Quando Peter ha ereditato la biblioteca di suo padre, annoiato da una raccolta poco specifica, ha deciso di dedicarsi solo a Robinson. Nessuno in Europa possiede una collezione tanto varia e vasta sul naufrago di Defoe.