Intervista a Davide Cipollin

Ciao Davide, prima di parlare de “La parolaccia”, parlaci un po’ di te.

Quali sono le tue più grandi passioni?

Ho sempre avuto una grande passione per il teatro e la recitazione e le ho coltivate soprattutto durante i miei studi in America, quando ho partecipato al corso di teatro della scuola. Mi è piaciuto sperimentare me stesso durante il corso, passando dall’improvvisazione comica ai giochi teatrali a squadre.
Mi dedico molto anche allo studio: sono laureato in Fisica e ora sto facendo la magistrale… Vorrei avere più tempo da dedicargli ma è abbastanza complicato far combaciare lo studio e  tutte le altre attività che svolgo.
Da piccolo adoravo ascoltare le fiabe sonore e immergermi nelle illustrazioni che accompagnavano il racconto mostrandone visivamente i punti salienti.
Proprio per questo noi IDVOX abbiamo cercato di riproporre queste atmosfere in chiave moderna ed innovativa unendovi umorismo e ironia. Sono queste le cifre determinanti dei nostri lavori: quando siamo in studio trascorriamo ore ed ore a cercare la giusta intonazione da dare ai personaggi per ricreare l’atmosfera giusta e più adeguata alla storia, con l’obiettivo di non trascurare nessun dettaglio della sceneggiatura… Lo stesso procedimento è stato utilizzando anche per “La parolaccia”.

Di cosa parla, in breve, “La parolaccia?

Il protagonista, Cosimino, sente pronunciare dagli adulti le così dette “parolacce” e si rende conto che sono tutte accomunate da suoni forti come la R, la F la Z.
Incuriosito, ma allo stesso tempo dispiaciuto perché vorrebbe provare a pronunciarne una, conosce le conseguenze che avrebbe comportato dire anche solo una di quelle parole e decide di inventarsi una parolaccia tutta sua. Non ve la svelo, la scoprirete leggendo o ascoltando il libro!

Davide, cosa hai in comune con Cosimino?

Beh, entrambi siamo attratti dal potere fonetico, dal suono delle parole ma anche dal loro significato. Tra l’altro, per me, i bambini sono dei poeti perché riescono ad inventare parole buffe e divertenti, riescono a creare giocando.

E invece con gli IDVOX? Da quanto tempo vi conoscete?

Siamo un’associazione culturale nata recentemente ma in grande espansione, ma soprattutto siamo grandi amici, tutti giovani professionisti provenienti da settori diversi. Il nostro legame ci unisce da diversi anni e sicuramente ci accomunano la curiosità, la creatività, la voglia di progettare e di inventare, divertendoci e facendo divertire chi ci ascolta o chi ci legge. Siamo tutti molto diversi… Dario Tartagni è un musicista poliedrico e compositore; Andrea Cecchi ha studiato Beni Culturali all’Università prima di capire che il doppiaggio era la sua vera passione; Francesco Giordano è laureato in Letteratura e Linguistica italiana ed è attore e insegnante di recitazione; Riccardo Parravicini sta studiando Economia e commercio e studia recitazione da molti anni; Luca Massone è un sound designer, fonico e musicista. Ognuno ha la sua strada ma la passione per il doppiaggio ci ha uniti.

Quale obiettivo vorreste raggiungere?

Vorremmo rappresentare un’alternativa attuale, innovativa, ma altrettanto valida delle fiabe sonore, diffondendo il nostro stile come una ventata d’aria fresca.Per ora, però, lo scopo è far ascoltare il nostro audio-libro, “La parolaccia”, a chiunque!

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