Antoine aveva così consegnato alla storia uno dei libri più letti e tradotti della letteratura mondiale, Il piccolo principe. Un capolavoro senza tempo, un testo chiave di formazione, che spiega ai piccoli il mondo dei grandi, e ricorda a quest’ultimi di essere stati bambini, invitandoli a tornare ad affacciarsi al mondo con quegli occhi.
Tematiche come il senso della vita, il significato dell’amicizia e dell’amore, il valore delle relazioni, presentate in modo semplice e scorrevole con illustrazioni create dall’autore, sono diventate pietre miliari nell’educazione sentimentale di bambini e ragazzi di tutto il mondo.
Ma nell’era di Google e della frenesia, la lettura è ancora un’efficace strumento educativo?
Per rispondere a questo quesito dobbiamo prima capire cosa significa leggere.
Il verbo leggere deriva dal latino legĕre che significa «raccogliere, dire». Leggere significa dunque raccogliere cose prima ignorate, raccogliere pensieri, paure e sentimenti che magari sono affini o opposti ai propri; è raccogliere l’intreccio di una storia usando la propria immaginazione; è fuga e rifugio, il conforto delle parole giuste che al momento giusto si annidano nell’animo.
La lettura da sempre è stata uno strumento di crescita, che apre la mente ed accresce la cultura dell’individuo, stimolandone creatività e fantasia. Bisogna però partire dal presupposto che leggere è un’arte antica, che richiede tempo ed esercizio: la lettura va allenata, allo stesso modo che per i muscoli del corpo. Come fare allora a trasmettere ai più piccoli il piacere di leggere? Innanzitutto sta a noi adulti l’onere di dare l’esempio, siamo noi che per primi dobbiamo posare lo smartphone e prendere in mano un libro, dobbiamo stimolare la loro curiosità, indirizzarla e guidarla alla lettura, anche con attività ludiche e gratificanti per loro, sfruttando la rete a nostro vantaggio. La scelta del libro poi è importante, infatti è noioso a chiunque leggere un libro noioso, presentato in modo noioso: contenuto e forma devono adattarsi ai bisogni e alle aspettative dei più piccoli.