Un viaggio tra i docenti – Rebecca Biral
L’elemento distintivo dell’Istituto Armando Curcio sono i suoi docenti, veri e propri professionisti del settore. Grazie a questi articoli ve li faremo conoscere meglio.
Rebecca Biral nasce a Roma nel 1976. Si laurea in Sociologia presso l’Ateneo La Sapienza nell’indirizzo “Analisi dei processi economici, dell’organizzazione e del lavoro”, in seguito ha approfondito gli aspetti di gestione, amministrazione e valutazione delle risorse umane. Per diversi anni è stata impegnata nel sociale e le sue passioni sono la storia dell’arte, il teatro e la fotografia. Da sempre interessata alle diverse forme di organizzazione sociale ed incuriosita dalle culture diverse dalla propria, appena le è possibile parte alla scoperta di nuovi mondi.
Quali saranno i temi che verranno trattati nel corso di Semiotica?
I temi che verranno trattati sono alcune possibili modalità attraverso le quali percepiamo, interpretiamo e siamo, dunque, poi in grado di rappresentare aspetti della pluralità del mondo che ci circonda. Dalla sensazione fisica all’attenzione, dai fenomeni della percezione visiva attraverso gli studi degli psicologi della Gestalt, fino alla comunicazione visiva. Concludono questo percorso accenni di analisi percettiva delle immagini e di interpretazione del significato di esse attraverso gli strumenti della semiotica visiva, figurativa e del linguaggio plastico.
Quali interessi ti hanno spinta a questo percorso formativo?
L’interesse è nato con la spontanea curiosità di conoscere cosa c’è intorno a noi e di volerne far parte in modo consapevole.
Un viaggio che ti ha colpito ed uno che vorresti intraprendere.
Ogni viaggio è un’esperienza unica, tuttavia uno di quelli rimasti indelebili nella memoria è stato il viaggio in Giappone, dove mi sono sentita davvero “altrove”. E’ un luogo in cui osservi tutto con lo stupore di un bambino perché ogni modo di agire è differente dal nostro, dal modo di vestirsi a quello di comportarsi a tavola.
È il Paese delle contraddizioni, dove tutto ed il suo contrario coesistono.
Cortesia e grazia si alternano a determinazione e forza di un popolo che traduce la parola “crisi” come “opportunità”, lavoro stressante scandito dal kaizen, il miglioramento continuo, si oppone alla quiete delle valli templari in cui nulla viene lasciato al caso e regna la cura maniacale del dettaglio. Ritmi lenti delle località rurali e ritmi frenetici delle metropoli dove, nonostante ciò, tutti trovano il tempo per te.
Un altro viaggio in cima alla lista dei desideri è il Myanmar, la Birmania. Luogo che ora attraversa una fase di forti mutamenti ed il cambiamento è sempre un momento interessante, in cui presente e passato coesistono in modo unico. E’ quell’attimo denso di retaggi della tradizione e di spinte verso il nuovo, in cui il fascino del Paese si percepisce a 360 gradi.