Il 2 aprile 1805 nasceva Hans Christian Andersen, famoso autore delle fiabe che hanno accompagnato generazioni di piccoli lettori.
A differenza di altri autori che raccoglievano storie popolari per poi riadattarle (si pensi all’opera dei fratelli Grimm, per esempio), Hans Christian Andersen creava i suoi racconti da zero, basandosi, molto spesso, sulle difficoltà che egli stesso dovette affrontare nella vita, specie durante la sua infanzia.
Il brutto anatroccolo, ad esempio, racconta di come superò la discriminazione e il bullismo di cui era vittima per via delle sue umili origini, mentre La piccola fiammiferaia si rifà alle condizioni che, egli stesso, si trovò ad affrontare. Andersen, infatti, proveniva da una famigia molto umile (sua madre era una lavandaia e suo papà un calzolaio) e così povera da dover vivere, per un periodo piuttosto lungo, chiedendo l’elemosina.
Nonostante sia conosciuto esclusivamente –o quasi- per le sue fiabe, è interessante sapere che Hans Christian Andersen aspirava, in realtà, ad ottenere la fama di romanziere e drammaturgo. Ma i suoi testi, sia in poesia che in prosa, non ebbero mai la risonanza delle sue, invece, popolarissime fiabe e anzi, molti dei suoi contemporanei lo consideravano uno scrittore mediocre e fallito.
La sua infanzia piena di carenze di ogni tipo ha conferito una patina spesso lugubre alle sue opere che, però, nel riadattamento per il pubblico dei giovani lettori e, soprattutto, nella successiva trasposizione cinematografica di racconti quali La sirenetta, è venuta meno, lasciando spazio ad un messaggio positivo e di speranza nel riscatto personale
Il riscatto, per Andersen, c’è sicuramente stato. Le fiabe del poeta e scrittore danese, oggi, sono conosciute in tutto il mondo e tradotte in più di 80 lingue. Inoltre, in suo onore, è stata istituita, a partire dal 1967, una ricorrenza che, da allora, viene celebrata ogni anno proprio il 2 aprile, giorno della sua nascita: la giornata internazionale del libro per bambini, nata per incoraggiare i più piccoli a scoprire il piacere della lettura e per valorizzare maggiormente la letteratura per l’infanzia, stimolando anche i più grandi ad avvicinarsi a questo mondo.