Un viaggio tra i docenti – Daniele Butera

Un viaggio tra i docenti – Daniele Butera

L’elemento distintivo dell’Istituto Armando Curcio sono i suoi docenti, veri e propri professionisti del settore. Grazie a questi articoli ve li faremo conoscere meglio.

Daniele Butera, classe ‘76, è palermitano di nascita e romano d’adozione. Nasce professionalmente nella consulenza e nella formazione aziendale in ambito comunicazione&marketing e negli anni riesce a coniugare le proprie competenze professionali con la grande passione per la fotografia, iniziando da ormai quasi 10 anni l’attività di fotografo professionista. L’incontro e la collaborazione con alcuni tra i più importanti fotografi italiani e l’evoluzione del web e dei nuovi media gli hanno permesso un approccio più completo alla fotografia e alla comunicazione visiva. Daniele Butera ha all’attivo numerosi incarichi ed ha realizzato diverse campagne pubblicitarie, pubblicate su testate nazionali quali RCS e Mondadori, oltre ad aver realizzato servizi fotografici per alcune aziende italiane e internazionali. Da ormai 4 anni è docente di Marketing&Internazionalizzazione presso l’ITSSI (Istituto Tecnico Superiore Servizi alle Imprese) di Viterbo, nell’ambito della comunicazione aziendale e personal branding, e del business planning.

Quali saranno i temi che verranno trattati nel corso di Fotografia?

Non ho mai amato fare “accademia” ed il perdersi in teorie, talvolta fini a loro stessi: proprio per questo motivo ho deciso di dare al corso un taglio molto pratico, se vogliamo operativo. Parleremo della storia della fotografia, dalle origini al digitale, ponendo l’accento sulla strettissima correlazione tra il progresso dello strumento fotografico e la crescita delle capacità creative di chi lo utilizza, dall’evoluzione dell’immagine, a quella del linguaggio fotografico e quindi della comunicazione per immagini nei diversi supporti e canali di comunicazione. Oggi i canali digitali assumono un ruolo fondamentale ed è quindi ancor più importante avere le idee chiare su quali immagini sono più adatte a raccontare un romanzo, un disco, un posto o un fatto di cronaca. Infine parleremo di un tema secondo me fondamentale per chi si occupa di editoria: la Legge sul Diritto d’Autore e i Creative Commons. Una forma di comunicazione, d’arte in alcuni casi, in così rapida evoluzione, non sempre è seguita altrettanto velocemente dalla normativa che ne disciplina l’acquisto, l’uso e la riproduzione e proprio per questo è opportuno conoscere i principi fondanti del sistema normativo, tenendosi il più possibile aggiornati su eventuali modifiche o integrazioni alla diverse leggi nel mondo.

Le basi fondamentali per la fotografia e cosa consiglia a chi si vuole approcciare a questo settore?

La fotografia è un linguaggio e come tale ha una sua grammatica e una sua analisi logica: si può avere la fortuna di studiarli e quindi comprendere e governare com maggiore dimestichezza le sue forme e i suoi significati, ma la verità è che chiunque di fronte ad una fotografia prova delle emozioni (il punctum di Barthes) e può porsi delle domande (studium) su ciò che sta osservando: quindi l’unico consiglio che mi sento di dare è quello di essere curiosi, di avere occhi avidi di immagini e soprattutto di studiare i grandi maestri della storia dell’arte e della fotografia, facendosi tante domande, osservando le immagini fin nei più piccoli dettagli, cercando di comprendere davvero ciò che l’autore ha voluto rendere immortale.

Quale è stato l’incarico che lo ha maggiormente gratificato a livello di soddisfazione personale?

Ogni volta che impugno la mia Nikon, guardo nel mirino e osservo il mondo che ci circonda e le persone straordinarie che lo popolano, provo sempre sensazioni molto forti, talvolta splendide, talvolta terribili. Mi gratifica moltissimo quando vedo chi osserva una mia immagine, chi “legge” una storia che ho provato a raccontare, porsi delle domande ma ciò che mi fa pensare di aver fatto davvero il mio lavoro è quando vedo nascere un’emozione sul viso di chi guarda una mia fotografia. Il lavoro a cui sono più legato da un punto di vista professionale è quello realizzato durante un matrimonio in un campo Rom, un evento a cui raramente si riesce ad assistere con una macchina fotografica in mano, tantomeno essendo considerati da tutti i convitati un ospite “d’onore”.
Il vero motivo però per cui sono molto legato a questo lavoro è un altro. Ricordo come fosse ieri quando mostrai alcune foto di quel servizio ad un’amica, Adriana Maria Quaglia, che dopo averle viste, mi chiese il “permesso” di scrivere dei versi ispirati da quelle immagini. Dopo pochi giorni, ne parlai ad un altro amico, Fabio Castronuovo, eccellente pianista jazz e non solo, che appena letti i versi e viste le foto, si è messo a comporre una musica che rendesse il racconto ancora più bello ed emozionante. Perché quindi sono legato a questo servizio? Perché le mie immagini hanno generato non solo un punctum in quelle persone ma hanno addirittura ispirato a creare altra bellezza, a rendere il racconto di quella giornata, ormai non più solo mio, ancor più emozionante. Qui potrete apprezzare il risultato finale: Il Cerchio Sacro.

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