I migliori (e peggiori) loghi del 2016
Con il 2017 alle porte cerchiamo di ricapitolare i migliori ed i peggiori loghi del 2016.
Non è mai stato così complicato realizzare un buon design per il logo di un’azienda famosa. Oggigiorno bisogna passare sotto la lente di ingrandimento non solo degli esperti del settore, ma anche degli utenti su social e sull’internet in generale.
Questo non ferma, logicamente, le aziende dal realizzare nuovi lavori per i propri brand, alcuni risultano apprezzati e ben riusciti, altri meno…
I MIGLIORI
Grubhub
Grubhub ha iniziato come una piccola startup, ma nel 2016, dopo 12 anni dalla sua nascita, questo brand serve 7 milioni di persone e ben 44000 ristoranti. A questa crescita doveva corrispondere un nuovo design del logo ed il risultato è strabiliante per freschezza e realizzazione.
MasterCard
Prima di quest’anno il logo della MasterCard non aveva subito evidenti modifiche nei 20 anni passati. Questo nuovo logo poteva sembrare un progetto ambizioso in quanto si perdevano diversi elementi del logo precedente, ma il lavoro del designer Hamish Smyth ha sorpreso e conquistato tutti.
Helia
Alcune volte sono le compagnie meno conosciute che riescono a ridisegnare il proprio logo in maniera stellare. Helia è una compagnia che analizza dati e statistiche ed ha clienti come EasyJet, IBM, Sony Playstation e tanti altri.
L’idea del logo è un semplice cerchio con all’interno un gradiente che cambia in base al tempo o alla posizione geografica per dare un risultato unico in ogni stampa o file digitale consegnato.
I PEGGIORI
Uber
Quando la nuova icona di Uber venne rilasciata nel mese di febbraio fu ampiamente criticata, “assomiglia a Pac Man” uno dei pochi commenti pacati che possiamo riportare.
Ad oggi viene ancora ricordato come uno dei peggiori loghi mai realizzati.
Trump-Pence Logo
Il vincitore del premio come peggior logo del 2016. L’animazione è ironica,ma da la giusta rappresentazione di come e quanto fu criticata questa realizzazione.
Avrà portato bene a Trump per la sua elezione, ma non al designer che ha ideato questo logo.
L’articolo originale lo trovate su Fastcodesign.com