Cresciuta in un contesto socio-storico caratterizzato dalla prevaricazione maschile, nonostante le resistenze del padre, la giovane Rita frequentò la facoltà di Medicina all’Istituto di Anatomia Umana dell’Università di Torino, dove ebbe il privilegio di formarsi con un grande maestro, Giuseppe Levi.
Riconobbe nel cervello umano non solo l’oggetto dell’evoluzione umana, ma anche il principale oggetto di studio delle sue ricerche.
A causa delle persecuzioni razziali, fu costretta a spostarsi in Belgio insieme al professore, per poi rientrare in Italia nel 1940: allestì un laboratorio privato nella sua camera da letto, per continuare i suoi studi in ambito neurobiologico e, utilizzando dei comunissimi aghi al posto dei bisturi, giunse alla scoperta che la portò alla vincita del Nobel per la Medicina.
Nel 1947, su invito del biologo Viktor Hamburger, si trasferì negli Stati Uniti alla Washington University di St. Louis nel Missouri e intraprese la carriera di insegnante di neurobiologia.
Nel 1986 fu premiata per la scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose (NGF Nerve Growth Factor): fattore proteico, endogeno, rilasciato dai tessuti periferici e agiva sulle cellule nervose.
Nel 2001 fu nominata Senatrice a vita per altissimi meriti in campo scientifico e sociale, rientrando tra i 6 premi Nobel divenuti senatori.
Una grande mente che indagava su sé stessa, una donna curiosa che ha dedicato la sua vita alla possibilità di rendersi utile per gli altri.
“Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principesca ”, citando le parole di Primo Levi.